Il centro storico di Lecce si satura ILLEGALMENTE di pub e ristoranti (contro le leggi nazionali e il piano regolatore particolareggiato - con le sue norme tecniche di attuazione). Per questo gli affitti schizzano alle stelle e gli artigiani ed i commercianti sono sfrattati dai loro locali in centro. Gli illeciti di funzionari e classe politica saranno perseguiti penalmente? Basterà (l'annunciato) "colpo di spugna" amministrativo? E a noi onesti chi ci pensa?

P.S. Chi vuole collaborare con noi (dalle province di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto - artisti, politici, rappresentanti di Associazioni), non aspetti a contattarci! Lasciate un commento o una mail a frvitie@tin.it e sarete ricontattati in mezza giornata! Solo uomini "di buona volontà"...

P.P.S. Ecco la proposta di Legge Regionale sull'Artigianato Artistico e le Botteghe Storiche pugliesi, a cura dell'Ass. Nuovo centro storico di Lecce. Buona lettura.



mercoledì 7 ottobre 2009

Lettera aperta a Vendola, Manna, Barbanente, Capone, Stefàno, Davide Pellegrino etc.

Dalle cronache romane de Il Messaggero del 6 ottobre 2009:


Inutile dire come a Lecce ed in Puglia si preferisca NON FARE NULLA di tutto ciò, nella remota possibilità di perdere la vecchia nomèa di essere cittadini italiani di serie B, popolo di asini, terroni ed intrallazzati con la "mala-politica" o col "malaffare".

Vi aggiorno circa lo stato della nostra proposta di Legge regionale sull'artigianato artistico e le botteghe storiche, così come le ho apprese dagli apparati regionali baresi (mica da puntuali risposte alle mie mail ed alle telefonate inutili con le varie segreterie, e quando mai...). Ok, lo dico subito: cattive notizie.

La nostra proposta di Legge
, consegnata il 21 maggio 2009 all'Avv. Francesco Manna, Capo del Gabinetto del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, con la promessa di un coinvolgimento degli apparati preposti (Assessorati alle attività produttive ed Urbanistica - IV Commissione Att. prod. e Turismo - Ufficio legislativo), si è arenata sulla scrivania e da lì non si è più mossa.
Le trentasei pagine di preambolo, norme, "disciplinari di produzione" e regolamenti, hanno ottenuto il più soddisfacente e
clamoroso... NULLA!
Un appuntamento fissato al 21 luglio (poi rimandato al 28), con lo stesso Manna, l'Ass. Barbanente ed il Dirigente d'area Davide Pellegrino (data... l'indisponibilità del "buon" Sandro Frisullo...), è slittato a data da destinarsi, in quanto (stando alle motivazioni suggerite forse dal Pellegrino) giace all'esame della IV commissione un disegno di Legge sull'artigianato pugliese (artigianato, si badi bene) che è, si, fermo, ma in parte si va a sovrapporre alla proposta di Legge sull'artig. artist. e le botteghe storiche. Quindi niente... ciccia!

Quello che non sapevo è che l'ex Presidente della IV commissione Commercio, att. prod., artigianato, pesca etc., il "buon", anzi il "bel"... Dario Stefàno, avendo lasciato i suoi pregressi incarichi per andare a guidare un Assessorato, ha lasciato ad oggi la Commissione
acefala e paralizzata...
La Legge di cui parlano, poi, presentata nel 2005, ripresentata nel 2006, ha avuto (cito i dati del sito www.pieromanni.it) la bellezza di n. 1 passaggi in ordine del giorno nel 2007 ( !!! ), ha ricevuto, pare, i pareri dei soliti CNA, CCIAA et similia, ma si è bloccata per la mancanza di copertura finanziaria delle voci di spesa previste.
Come al solito, si mette mano al settore (che NON è assolutamente il mio ed il nostro di artisti e bottegai di tradizione, ripeto) prevedendo, anzi DIVIDENDO una torta ai vari "imprenditori" e "datori di lavoro", quelli da decenni a carico dello Stato e della Comunità Europea: i sedicenti "imprenditori", quelli che rischiano capitali pubblici
e "datori di lavoro" che, finiti i soldi dei vari progetti ed "accordi con le parti sociali", accollano la forza lavoro all'INPS o alla spesa sociale statale...
Come al solito, si parla di riproporre la solita solfa, altro che pianificare il futuro, valorizzare le identità del territorio e fare sviluppo con mezzi VERI di lavoro, non con la finanza o le sovvenzioni pubbliche...
Quindi tutto fermo (passano i mesi, ma che fa? è tutta gente che non ha fretta...) fino quasi al momento in cui lo Stefàno parte e va a fare l'Assessore: "peccato", perchè qualche vagonata di euro era stata trovata, ma a questo punto la Commissione è bloccata e tutti restano in fila col cappello in mano ad aspettare il loro turno...

Fa "strano", porta fatica, è perfino umiliante avere a che fare con una "macchina" amministrativa di questo tipo. Non si discute la correttezza "formale" degli atti dei vari protagonisti di questa storia, ma ci si indigna per l'inerzia politica, l'incapacità di affrontare in maniera velocemente risolutiva i problemi, la scarsa attenzione verso i temi culturali, identitari e di sviluppo economico che appaiono "minori" rispetto a quelli più eclatanti, affermati e da anni convogliatori di fiumane di soldi pubblici (parlo dei bolsi carrozzoni messi su per la gloria della "Pizzica", delle "notti bianche", delle azioni di intervento europeo, delle azioni verso quelle che sembrano le uniche categorie da proteggere, gli immigrati e le donne, et similia...).

Stupitemi, fatemi una sorpresa, fatemi vedere che ragionate da quarantenni e non da pantofolati rottami dell'età della pietra (l'era di Fitto, magari di Fitto padre...): diamo una Legge al settore dell'artigianato artistico e delle botteghe storiche, le carte che vi ho lasciato, leggetevele una c***o di buona volta e parliamone. Tanto, se volete aggiungere posizioni di comando, commissioni, segreterie, prebende, sinecure e quant'altro, non avete che da farlo, a me proprio non me ne può fregare di meno, a patto che non si snaturi tutto in una "berlusconata"...

Col rispetto per le persone, ma la delusione per le figure politiche e dirigenziali,
in fede, Francesco Vitiello

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