Il centro storico di Lecce si satura ILLEGALMENTE di pub e ristoranti (contro le leggi nazionali e il piano regolatore particolareggiato - con le sue norme tecniche di attuazione). Per questo gli affitti schizzano alle stelle e gli artigiani ed i commercianti sono sfrattati dai loro locali in centro. Gli illeciti di funzionari e classe politica saranno perseguiti penalmente? Basterà (l'annunciato) "colpo di spugna" amministrativo? E a noi onesti chi ci pensa?

P.S. Chi vuole collaborare con noi (dalle province di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto - artisti, politici, rappresentanti di Associazioni), non aspetti a contattarci! Lasciate un commento o una mail a frvitie@tin.it e sarete ricontattati in mezza giornata! Solo uomini "di buona volontà"...

P.P.S. Ecco la proposta di Legge Regionale sull'Artigianato Artistico e le Botteghe Storiche pugliesi, a cura dell'Ass. Nuovo centro storico di Lecce. Buona lettura.



domenica 6 dicembre 2009

Fatevi una cultura: i rapporti dell'IReR




Quello che studio, elaboro, scrivo e propongo da due anni (da solo, contro l'inerzia dei miei colleghi e di politici e tecnici leccesi-pugliesi), eccovelo qui autorevolmente "licenziato" dall'IReR: rapporti e studi sull'artigianato artistico, le botteghe-scuola, la "Piazza dei Mestieri" (Cristo! mi viene da piangere, pensando al mio "Rione degli artisti"...), i disciplinari di produzione, perfino lo studio comparato delle varie legislazioni locali italiane...

LEGGETE e RIFLETTETE.


La scrittura è piana e scorrevole, tecnica ma mai "oscura": è davvero un piacere vedere come, una volta capito un concetto, lo si possa sintetizzare e spiegare in modo comprensibile (e queste persone, si vede proprio che hanno la capacità e la voglia di farlo!).
Semplicemente: pagare un gruppo di studio per ottenere un lavoro utile, comprensibile, ben fatto.

Ma a Lecce, quando mai si fanno lavori del genere??? (Tronfia, stupida, "impernacchiata" congrega di intrallazzati mangiasoldi pubblici, che su qualsiasi "mercato" non sopravviverebbe un solo mese con le proprie capacità...)
In Puglia, abbiamo aspettato un rancoroso scultore senza affiliazioni politiche come me per smuovere le acque... ma intanto hanno speso milioni di euro in aria fritta e tangenti, in nome delle "identità culturali" e delle "valorizzazioni" di questo e di quello... BLEAH

Buona lettura a tutti, ad maiora.

giovedì 3 dicembre 2009

Davide Filippo Pellegrino

Da qualche giorno (mah, non posso essere più preciso...) quest'uomo sta lavorando alla nostra Proposta di Legge sull'artigianato artistico:


L'avvocato Davide Pellegrino (Dirigente dell'area Attività produttive, Artigianato etc.), su mandato del suo Assessore Loredana Capone, sta cercando di salvare il lavoro della IV Commissione consiliare permanente della Regione sulla vecchia Proposta "Frisullo" (2006), integrando le nostre proposte di tutela dell'artigianato artistico (Proposta "Palese", dal nome del capogruppo FI-PdL che in DIECI GIORNI ha dato ascolto ad un nostro appello via e-mail - dopo i CINQUE MESI di stallo che ci ha regalato il contatto avuto con i vertici regionali !!!).
Cliccando sulla foto, potete leggere il suo curriculum... di tutto rispetto!
Siamo nelle mani giuste? Per scaramanzia, incrociamo le dita e restiamo in un (ottimistico) scetticismo.

Obiettivi: produrre un testo presso la IV Commissione, discuterlo ed approvarlo, portarlo in Consiglio ed approvarlo entro il 2 febbraio 2010 (scioglimento ed inizio della campagna elettorale regionale...).

Stay tuned!

venerdì 30 ottobre 2009

La Confartigianato ai Teatini (Lecce)

Ho fatto un salto alla mostra "Le produzioni eccellenti degli artigiani salentini" all'ex-Convento dei Teatini a Lecce, organizzata dalla Confartigianato di Lecce, al suo terzo ed ultimo giorno di apertura (9:00 - 22:00).
Alle sette di sera, un mortorio: si smontavano già i soliti banchetti di olio, vino, friselle ed affini "tipicità del Salento"...
Nella sala degli artisti, la mia visita è stata "solitaria". C'è stata una bassa affluenza di visitatori: il tempo di un rinfresco ed anche gli attesi invitati arrivati ieri per il Convegno internazionale sul turismo religioso sono spariti...

Sia come sia, sorpresa! In bella vista c'era il mio manuale di Scultura (si, quello che CNA e CCIAA di Lecce m'hanno fatto tribolare un anno e mezzo per vederlo pubblicato...!).
Bene bene: qualcuno altrove lo leggerà, a qualcuno, straniero, potrò instillare l'amore per la Scultura e per la mia terra.



Ad maiora!



P.S.
In arrivo novità per la nostra Legge per l'artigianato artistico e le botteghe storiche.
STAY TUNED!

martedì 27 ottobre 2009

Parlano di noi: il Quotidiano

Dal Quotidiano del 27 ottobre 2009 - pagine regionali - quello che già sapete:

ed invece (per la serie "Chi volete, Gesù o Barabba ?")... nelle cronache cittadine:


Suggerimento:
fate una ricerca su Google, tag - "Antonio Cordella" ISUFI Lecce - e vedete un po' i risultati... finalmente la Circoscrizione Centro ci manda la persona adatta!
Uah ah ahahahahahah :)))

P.S.
Forse una omonimia sul sito dell'ISUFI...

lunedì 26 ottobre 2009

La soddisfazione è PALESE !!!

Dal sito istituzionale del Consiglio della Regione Puglia:


Dopo cinque mesi più una settimana ( SETTE GIORNI ! ), la nostra proposta di legge è stata depositata in Consiglio regionale: il primo passo è stato fatto!

Grazie Dottor Palese, anzi: PALESE 1 - Giunta VENDOLA 0.

Ecco come è andata: dopo 5 mesi di stallo dal 21 maggio (quando, dopo due mesi di attesa, consegnammo il testo della Legge al Capo Gabinetto del Presidente VENDOLA), ho mandato una mail (col testo della "lettera aperta") a Vendola, Manna, Capone, Barbanente e Davide Pellegrino.

Dopo 10 giorni di attesa (e nessun riscontro...) ho re-inviato la mail ai primi destinatari più i componenti della IV Commissione consiliare.
Dopo due giorni telefona il capogruppo FI-PdL Rocco Palese, informandoci del suo gradimento e della sua disponibilità a portare avanti il nostro progetto. Veniamo anche contattati dalla segreteria dell'Assessore alle attività produttive e Vice-presidente della Regione, Loredana Capone, per fissare un incontro. Nell'incontro, lei offre la sua concreta disponibilità, dicendosi interessata al nostro progetto di legge, del quale, tra l'altro ha preso una veloce lettura solo nel mese di luglio
(e questo è vero, essendo subentrata all'ex Assessore Sandro Frisullo nel rimpasto estivo della Giunta).

Infine, la segreteria di Palese ha chiesto approfondimenti e nell'arco dei sette giorni (SETTE GIORNI, ancora non ci credo !!! :) è giunta alla formalizzazione dell'atto presso la Presidenza del Consiglio regionale.

URRAH !!!

Molta strada c'è ancora da fare, ma lasciatemi godere per un po' questo momento...

Seguite il Blog per gli aggiornamenti !

venerdì 23 ottobre 2009

Che altro dire?

Dal Quotidiano di Lecce del 21 ottobre 2009:



Un "fondamentale" articolo di Leda Cesari, grondante veementi sferzate alla politica ed al generale buon gusto (niente di diverso dal suo solito, del resto...) con una indimenticabile foto di Angelamaria Spagnolo (segreteria cittadina del PD) che campeggia incorniciata da altre "figure" (figuracce ?) minori...

A 107 anni dal
leniniano Что делать?, questo è il livello della politica?
D'altronde fuori dai giochi leccesi una persona come Carlo Salvemini, forse non resta altro che adeguarsi all'avanspettacolo berlusconiano. O è Berlusconi che si è adattato a questo andazzo? Finalmente mi spiego tante, tantissime cose...

Che pena, che nostalgia...

martedì 20 ottobre 2009

"LARGO AL FACTOTUM..."

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 20 ottobre 2009:


"Bravo, bravissimo..."
A questo punto mi aspetto che Mario Vadrucci si batta in IV Commissione del Consiglio della Regione Puglia (
Industria, Commercio, Artigianato, Turismo e Industria Alberghiera, Agricoltura e Foreste, Pesca Professionale, Acquacoltura) in favore della nostra proposta di Legge regionale per l'Artigianato artistico e le Botteghe storiche pugliesi...

AGGIORNAMENTO del 21 ottobre 2009:


P.S.
L'11 novembre ci saremo. Andiamo a "farci una cultura"!...

Parlano di noi (più o meno...): il Corsivo

Da il Corsivo del 17 ottobre 2009:








Leggendo l'editoriale del Direttore, Cosimo Saracino, dal titolo "Meno litigi servono più azioni", salto sulla sedia alle parole:
"[...] Una fra tutte queste richieste è il grido di aiuto che parte da un grande artista della cartapesta, Antonio Malecore. A ottantasette anni è costretto ancora a cambiare bottega, però spera che qualcuno dal Comune si ricordi di lui. Basterebbe davvero poco. Fare una delibera e assegnare uno dei tanti locali vuoti di proprietà della Provincia o del Comune a un uomo che ha dato tanto all'arte. Ma tant'è. [...] Non sembra anche a voi di trovarvi di fronte ad una classe politica poco attenta ai richiami di una certa cultura e più incline all'arte del litigio?"
Ma allora... se gridavo al vento... qualcuno le mie parole le ha sentite! he he he..

Comunque, le parole dell'arzillo e furbo ottantasettenne (chi l'ha conosciuto sa di che pasta è fatto...) sono gli ennesimi macigni sulle spalle della nostra, ahinoi, classe politica locale. Macigni che non la scalfiscono, dato che è tutta di un pezzo (non malignate sulla "natura" di quel pezzo...), tutta di un pezzo, come diceva Totò:
Cascasse il mondo addosso, io non mi scanso, sono un uomo tutto d'un pezzo!...
Leggete, diffidate (quanto basta), ma fatevi una cultura.

Evviva il "nuovo corso" del Corsivo!, menomale che ha cambiato "direzione"! :)

P.S.
Quasi dimenticavo: dal Corriere della Sera del 16 ottobre 2009, pagine locali,


Dovrei vedere le cose con gli stessi occhi azzurri della Lippo... ma no, non ci riesco; così come non riesco a capire se è una reclame al nuovo pub o un articolo vero e proprio sulla MOVIDA... fate un po' voi...

P.P.S.
Sto tornando a punzecchiare le mummie della Regione Puglia... prima con l'agopuntura, poi con le punte di cerbottana intinte nel sale e nel peperoncino
, via via, in crescendo... prima o poi qualcuno reagirà... (incrociamo le dita) :)

martedì 13 ottobre 2009

Ma la foto di chi è?...

Trasecolo (e per vari motivi, ovviamente...) alla lettura delle pagine regionali del del Corriere della Sera online, data 12 ottobre 2009 (ultima modifica del 13):

La foto di Francesco Manna...

è mia! Nell'originale, del 21 maggio 2009, con Valerio Guacci, il Presidente dell'Associazione Nuovo centro storico di Lecce (e si vede la sua spalla nell'angolo della foto ritagliata).


Evviva il diritto d'autore e attenzione alla "Riproduzione riservata"!...
;)

mercoledì 7 ottobre 2009

Lettera aperta a Vendola, Manna, Barbanente, Capone, Stefàno, Davide Pellegrino etc.

Dalle cronache romane de Il Messaggero del 6 ottobre 2009:


Inutile dire come a Lecce ed in Puglia si preferisca NON FARE NULLA di tutto ciò, nella remota possibilità di perdere la vecchia nomèa di essere cittadini italiani di serie B, popolo di asini, terroni ed intrallazzati con la "mala-politica" o col "malaffare".

Vi aggiorno circa lo stato della nostra proposta di Legge regionale sull'artigianato artistico e le botteghe storiche, così come le ho apprese dagli apparati regionali baresi (mica da puntuali risposte alle mie mail ed alle telefonate inutili con le varie segreterie, e quando mai...). Ok, lo dico subito: cattive notizie.

La nostra proposta di Legge
, consegnata il 21 maggio 2009 all'Avv. Francesco Manna, Capo del Gabinetto del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, con la promessa di un coinvolgimento degli apparati preposti (Assessorati alle attività produttive ed Urbanistica - IV Commissione Att. prod. e Turismo - Ufficio legislativo), si è arenata sulla scrivania e da lì non si è più mossa.
Le trentasei pagine di preambolo, norme, "disciplinari di produzione" e regolamenti, hanno ottenuto il più soddisfacente e
clamoroso... NULLA!
Un appuntamento fissato al 21 luglio (poi rimandato al 28), con lo stesso Manna, l'Ass. Barbanente ed il Dirigente d'area Davide Pellegrino (data... l'indisponibilità del "buon" Sandro Frisullo...), è slittato a data da destinarsi, in quanto (stando alle motivazioni suggerite forse dal Pellegrino) giace all'esame della IV commissione un disegno di Legge sull'artigianato pugliese (artigianato, si badi bene) che è, si, fermo, ma in parte si va a sovrapporre alla proposta di Legge sull'artig. artist. e le botteghe storiche. Quindi niente... ciccia!

Quello che non sapevo è che l'ex Presidente della IV commissione Commercio, att. prod., artigianato, pesca etc., il "buon", anzi il "bel"... Dario Stefàno, avendo lasciato i suoi pregressi incarichi per andare a guidare un Assessorato, ha lasciato ad oggi la Commissione
acefala e paralizzata...
La Legge di cui parlano, poi, presentata nel 2005, ripresentata nel 2006, ha avuto (cito i dati del sito www.pieromanni.it) la bellezza di n. 1 passaggi in ordine del giorno nel 2007 ( !!! ), ha ricevuto, pare, i pareri dei soliti CNA, CCIAA et similia, ma si è bloccata per la mancanza di copertura finanziaria delle voci di spesa previste.
Come al solito, si mette mano al settore (che NON è assolutamente il mio ed il nostro di artisti e bottegai di tradizione, ripeto) prevedendo, anzi DIVIDENDO una torta ai vari "imprenditori" e "datori di lavoro", quelli da decenni a carico dello Stato e della Comunità Europea: i sedicenti "imprenditori", quelli che rischiano capitali pubblici
e "datori di lavoro" che, finiti i soldi dei vari progetti ed "accordi con le parti sociali", accollano la forza lavoro all'INPS o alla spesa sociale statale...
Come al solito, si parla di riproporre la solita solfa, altro che pianificare il futuro, valorizzare le identità del territorio e fare sviluppo con mezzi VERI di lavoro, non con la finanza o le sovvenzioni pubbliche...
Quindi tutto fermo (passano i mesi, ma che fa? è tutta gente che non ha fretta...) fino quasi al momento in cui lo Stefàno parte e va a fare l'Assessore: "peccato", perchè qualche vagonata di euro era stata trovata, ma a questo punto la Commissione è bloccata e tutti restano in fila col cappello in mano ad aspettare il loro turno...

Fa "strano", porta fatica, è perfino umiliante avere a che fare con una "macchina" amministrativa di questo tipo. Non si discute la correttezza "formale" degli atti dei vari protagonisti di questa storia, ma ci si indigna per l'inerzia politica, l'incapacità di affrontare in maniera velocemente risolutiva i problemi, la scarsa attenzione verso i temi culturali, identitari e di sviluppo economico che appaiono "minori" rispetto a quelli più eclatanti, affermati e da anni convogliatori di fiumane di soldi pubblici (parlo dei bolsi carrozzoni messi su per la gloria della "Pizzica", delle "notti bianche", delle azioni di intervento europeo, delle azioni verso quelle che sembrano le uniche categorie da proteggere, gli immigrati e le donne, et similia...).

Stupitemi, fatemi una sorpresa, fatemi vedere che ragionate da quarantenni e non da pantofolati rottami dell'età della pietra (l'era di Fitto, magari di Fitto padre...): diamo una Legge al settore dell'artigianato artistico e delle botteghe storiche, le carte che vi ho lasciato, leggetevele una c***o di buona volta e parliamone. Tanto, se volete aggiungere posizioni di comando, commissioni, segreterie, prebende, sinecure e quant'altro, non avete che da farlo, a me proprio non me ne può fregare di meno, a patto che non si snaturi tutto in una "berlusconata"...

Col rispetto per le persone, ma la delusione per le figure politiche e dirigenziali,
in fede, Francesco Vitiello

giovedì 3 settembre 2009

A futura memoria

Dal Quotidiano di Lecce del 24 agosto 2009:


... casomai, in futuro, qualcuno avesse la pretesa (indecente) di accampare un qualche merito da buon amministratore o sodale (al sindacato di Perrone) buon organizzatore di eventi di promozione dell'artigianato artistico...
Come si dice in dialetto a Lecce: MANCU LI CANI !
(o anche: Mancu li cchiù ttristi cani ! )

Mi vergogno io al posto loro.

P.S.
Questo è quanto per tutto il mese di agosto: vi risparmio il bla-bla ed i vaniloqui della Mandurino (APT Lecce) e dei vari esponenti di CCIAA, Associazioni varie, circoscrizioni e via discorrendo... tante parole inutili scritte sulla sabbia...

venerdì 24 luglio 2009

Dalle...stars (and stripes) alle stalle

Questa è la cronaca dagli States (Corriere della Sera del 24 luglio 2009, pag. 33 nazionale):


Questa è la cronaca da Lecce (Corriere della Sera del 24 luglio 2009, pagine locali):

Questa è Gazzetta del Mezzogiorno del 24 luglio 2009:

Che pena avere a che fare con "Istituzioni" sorde, cieche e....
ah... dimenticavo, questo è "quello che sanno" fare:



... e questa è un'altra "perla"...

venerdì 17 luglio 2009

Fatevi una cultura: Stefano Corazza su eddyburg.it

Dall'interessantissimo eddyburg.it, il "portale" di Edoardo Salzano di Urbanistica, politica e società, vi segnalo:

Urban legenda. Il Centro Storico (non) è (più) un bene comune.
Autore:


Ottenere la tutela dei centri storici è stata una importante vittoria, che le forma attuali della commercializzazione della vita sociale sta smantellando. Un intervento scritto per eddyburg

Non era stato facile mantenere e ri-affermare l’idea del Centro storico come bene comune, sia in senso culturale che economico, contro ogni tentativo post bellico di appropriazione da parte di interessi privati particolari fossero grandi banche o gruppi immobiliari o l’insieme degli interessi commerciali. E ciò nonostante che già Ricardo avesse individuato nell’insieme delle azioni dei singoli aggregati all’interno della città il fattore determinante del diverso valore della terra urbana rispetto a quella agricola circostante e nonostante il valore di custodia di un immaginario collettivo stratificato nel tempo fosse alla città riconosciuto da storici ed urbanisti e implicito nella cultura dei suoi abitanti negli stessi comportamenti “relazionali” con cui vie, piazze e edifici erano utilizzati.

Ne fa fede la difficoltà con cui agli inizi degli anni ‘70 Pierluigi Cervellati tentò e in parte realizzò a Bologna quella che resta una delle operazioni più ardite ed innovative dell’urbanistica italiana e cioè il recupero di pezzi di città storica sia in senso edilizio che socio culturale sottraendoli alla inevitabile deriva di un degrado fisico e/o funzionale assieme con l’espulsione dei ceti più deboli dal cuore della città. Operazione che letta con gli occhi dell’oggi appare ancora più meritoria e “politica” perché capace di affermare il diritto dei cittadini a non essere deprivati di un bene di cui la loro stessa presenza contribuiva a determinare il “valore”.

Ricordo bene, allora ero studente di quella Facoltà, lo scandalo con cui venne accolta dal prof. Piero Sanpaolesi titolare della cattedra di Restauro dei monumenti alla facoltà di Architettura di Firenze e suo Preside, la proposta avanzata dalle commissioni del movimento degli studenti di tenere un insegnamento sul tema del “Restauro/recupero dei centri storici” che da Bologna sembrava diffondersi come tema rilevante in tutte le città storiche.

Quella operazione ebbe seguito e imitatori di maggiore o minor successo persino fuori dai confini nazionali e conobbe anche in qualche caso una certa continuità di azione da parte delle istituzioni di alcune piccole, medie e grandi città italiane, ma la spinta politica e sociale per la conservazione del bene comune centro storico si spense a poco a poco certo non senza avere conosciuto momenti di vera e propria gloria come nel caso del netto prevalere dei sostenitori della chiusura al traffico veicolare del centro storico nel/i referendum a Bologna; e ciò contro una manifesta coalizione di interessi commerciali ed immobiliari e di egoismi privati. Certo gloria effimera chè non bastò a convincere il governo della città a darle seguito “cedendo”, letteralmente, il campo a chi il referendum aveva perduto, sia nel senso di adottarne il punto di vista che di progressivamente lasciare solo a quegli interessi e ai loro portatori la possibilità di avere parte sulle decisioni in merito.

Dalla vicenda bolognese esce una storia quasi paradigmatica della progressiva espropriazione alle società urbane del loro centro come luogo di incontro di discussione, di vita di relazione con gli altri e della consegna dello stesso alla prevalente funzione del consumo nei modi e con i tempi determinati dagli interessi economici degli operatori commerciali progressivamente affermantisi e/o imposti su qualsiasi altro interesse comune. Parabola che lì ha prodotto anche un Sindaco (Guazzaloca) “di settore” ma ovunque conseguenze oltrechè culturali e politiche anche urbanistiche rilevanti.

Gli spazi di vie piazze rese disponibili a qualunque manifestazione di valenza commerciale, il trionfo dei dehors senza regole né spaziali (transitabilità compromessa degli spazi pedonali), né estetiche (chiusura di prospettive visuali, uso di strutture e materiali incongrui con il contesto), né ambientali (sprechi energetici e di materiali), i ponteggi dei cantieri in corso divenuti enormi cartelloni o schermi pubblicitari. La vendita ai privati degli edifici del patrimonio pubblico o addirittura di spazi verdi e persino le ordinanze sindacali che vietano la sosta delle persone su scalinate, panchine, piazze

E ancora, lo spazio di vie e piazze conquistato definitivamente dall’automobile in moto o in sosta a vantaggio di pochi (chi compra il privilegio di vivere in centro compra anche il privilegio di parcheggiare sotto casa!?) e a scapito dei pedoni e della possibilità di un utilizzo “lento”, “gratuito”, “estatico” e “sostenibile”. Inciso: a Tokyo e Kyoto l’auto in centro può essere parcheggiata solo in spazi privati.

Non solo lo spazio pubblico del centro storico viene alienato ad uso privato in vari modi: concessioni d’uso, pagamento sosta, vendita spazi pubblicitari etc, ma addirittura negli sviluppi più recenti delle politiche del traffico (Sirio, Ecopass e simili) si ripropone in nuove forme la “enclosure” di un “common” (le barriere tecnologiche immateriali hanno sostituito i recinti e le siepi) vendendone il diritto di accesso a chi ha la possibilità di comprarlo

Piano piano il bene comune posseduto dalla comunità urbana e disponibile per tutti, da usare e godere spesso insieme, è diventato uno spazio contenitore di beni da consumare in modo individuale e discriminato. L’allontanamento dal centro storico degli spazi in cui si potesse consumare il delitto di una produzione culturale alternativa e autogestita (centri sociali e spazi liberi) o addirittura praticare modalità di abitare “diversi” (case occupate o comunitarie) è stata l’azione generalizzata di complemento delle amministrazioni urbane.

Non so dove sia stato coniato per la prima volta il taxon con cui vengono ora connotati i centri storici soprattutto in Toscana e in Emilia: “Centro Commerciale Naturale”; accomuna su cartelli, mappe e pieghevoli di produzione istituzionale San Quirico d’Orcia a Pienza, Vignola e Reggio Emilia, solo per esemplificare. Certo l’inventiva promozionale usata dalla sinistra (?) che governa quelle terre a ricreare per lo “sciame inquieto” ( come lo definisce Z. Bauman) dei consumatori lo stesso appeal che hanno ipermercati e città degli outlets, trasformando il Centro Storico in Centro Commerciale Naturale, denota una sicura convergenza con l’ideologia mercantile che anche il centro destra promuove nelle città da lui governate..

Così si esprime l’appello contro la chiusura di COX 18 uno spazio milanese animato da Primo Moroni: “Lo stesso centro storico da tribuna delle idee e di incontro è stato progressivamente trasformato in un luogo destinato solo al consumo opulento, a vetrina infiocchettata della moda” (il manifesto 29/01/2009 pag.20).

La distruzione di un immaginario condiviso che vedeva il centro storico come bene comune si consuma così in un bipartisan silenzio rotto da rare e flebili voci. Ad epigrafe si potrebbe adoperare la scritta apposta da “mano criminale” proprio a Milano su un divieto di accesso alla zona ecopass:

“ZONA A PENSIERO LIMITATO”. (M. Philopat, Il primo amore. Il cuore eretico di Milano, in il manifesto cit)

Che ne dite? Vi ha stimolato corteccia e materia grigia?

sabato 11 luglio 2009

lunedì 29 giugno 2009

Fatevi una cultura: Studi d'Artista

Da il Messaggero del 29 giugno 2009:


Apre a Roma la Mostra "STUDI D'ARTISTA", al Vittoriano fino al 4 ottobre.
Amarcord...

In mostra oggi quello che non sarà più che un ricordo fra vent'anni (se tutto resta immutato)... qui si parla di '800 e '900, ma i nostri nipoti studieranno una qualche "archeologia artistica" leccese: verrà loro detto che le botteghe d'arte e di artigianato artistico furono sterminate dai pub, dalle pizzerie e dai kebab... ed una classe politica, forse la peggiore della storia italiana restò per anni in silenzio di fronte al declino artistico e culturale, dopo i gloriosi secoli nei quali fummo i primi nel mondo.

STUDI D'ARTISTA - Roma - il Vittoriano - fino al 4 ottobre 2009

domenica 28 giugno 2009

Fatevi una coscienza 2: sempre Salvemini

Parole come pietre, dal Quotidiano del 27 giugno 2009:


La politica a Lecce fa a meno di una persona che pensa e scrive con questa lucidità...

sabato 20 giugno 2009

Che "giramento" di ballottaggi...

Aspettando che in Puglia si ricominci a parlare di politica, vi informo di cosa dice il candidato Sindaco di Firenze Matteo Renzi:



da "I 100 punti in 100 giorni" (il programma di Renzi):

n. 37
La bottega è il luogo del futuro. Una bottega aperta dà sicurezza. Una bottega tipica valorizza l’appartenenza a Firenze. Affitti calmierati per chi vuole restare in centro senza avere canoni di locazione troppo alti. Agevolazioni fiscali per i proprietari di immobili che valorizzano il commercio.

A Lecce? NO, WE CAN'T...
Viva Matteo Renzi, il mio Sindaco di Lecce!

martedì 9 giugno 2009

Fatevi una cultura

Dal Corriere della Sera del 9 Dicembre 2006...



Niente di nuovo, per carità, ma per il tipico vezzo dei miei conterranei (Lecce e provincia...) di andare "a Milano" tornando poi "a casa" con una cadenza ridicola ed un accento snob ed i "gradi" da esperti di marketing, strategia e comunicazione... serve un antidoto molto forte!
A questi profeti di nuove idee e design, missionari del progresso tra noi barbari, pagani ed ignoranti, a questa variopinta e trendy "lounge-people", a questi strepitosi ed irresistibili creatori di EVENTI, NOTTI BIANCHE e "Spritz-fitness" (solo per invito), dedico una pagina (del 2006) della Bibbia meneghina, dal sito del Corriere.

Se a me non danno credito (stonata voce fuori "dal coro" dei loro sodali), magari possono iniziare a riflettere... chissà, un giorno sentirete le mie parole pronunciate dalle loro "nobili" corde vocali (beh, dopo tanto riposo...)!

Uah, ahah ahaha!!! :D

Fatevi una cultura: il Tram Lecce-San Cataldo

Ho scoperto questo magnifico lavoro sul web e vi invito a dare un'occhiata...
altri tempi...? Altra politica!

Fra cent'anni non si parlerà certo dell'attuale Sindaco, ne' degli attuali Assessori (ne' delle Giunte Comunali passate...) "Sindaco ed Assessori" con rispetto parlando: ormai possono sembrare termini un po' esagerati per questi odierni e sbiaditi parodisti allo sbando...

Ecco qualche motivo di orgoglio per una presunta "leccesità", al di là della Pizzica, della MOVIDA e dei vuoti discorsi triti e ritriti...

La mia personale stima all'Associazione Ionico-Salentina Amici Ferrovie, a chi ha fatto la ricerca storica e a chi ha materialmente compilato questo lavoro!

venerdì 29 maggio 2009

Parlano di noi: il Quotidiano di Lecce

Dal Quotidiano di Lecce del 29 maggio 2009:


Ad maiora!

giovedì 28 maggio 2009

Parlano di noi: Gazzetta del Mezzogiorno

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 27 maggio 2009:


Chiacchiere 0 - Fatti 1. Palla al centro...

sabato 23 maggio 2009

Quando il gioco si fa duro...

Lo Scultore Francesco Vitiello (Ass. nuovo centro storico) e
il Capo Gabinetto della Presidenza della Regione Puglia, Francesco Manna.


COMUNICATO STAMPA:

Ieri (giovedì) Valerio Guacci e Francesco Vitiello (presidente e responsabile cultura dell'Associazione Nuovo centro storico di Lecce) hanno incontrato a Bari il Capo Gabinetto del Presidente della Regione Puglia, l'avv. Manna e gli hanno consegnato una proposta di Legge Regionale di tutela dell'artigianato artistico e dei negozi storici pugliesi. Ad un anno dalle prime iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e della classe politica locale (articoli sulla stampa locale, la presentazione di progetti a Comune e Provincia, una Conferenza sul tema a luglio 2008), lo studio svolto ha raccolto una serie non trascurabile di manifestazioni d'interesse, non ultima quella del Rettore dell'Università del Salento Laforgia e di numerosi commercianti ed artigiani leccesi ed ostunesi, più quelle su “facebook”, la comunità virtuale sul web.


La proposta di Legge Regionale, integrando il gran numero di atti deliberati negli ultimi 15- 20 anni dagli enti locali italiani al caso pugliese (anche in un'ottica di pianificazione autonoma e federalistica della politica regionale), ha raccolto l'interesse del vertice politico regionale ed è stata destinata al successivo vaglio dei funzionari e dei consiglieri dei rami Urbanistica ed Attività produttive della Regione, andando a qualificare ulteriormente l'insieme dei prossimi dispositivi di legge focalizzati al commercio ed all'urbanistica nei centri storici della Puglia.

Finalmente la regione Puglia si avvia a recuperare i decenni di ritardo legislativo accumulati nel vasto campo della salvaguardia e della tutela dei centri storici.

Segue estratto della proposta di legge:
Preambolo

L’artigianato artistico, gli “antichi mestieri” ed il commercio al dettaglio sono le tradizionali attività svolte nei centri storici italiani dal medio-evo fino ai giorni nostri ed hanno fondato e plasmato il nostro tessuto culturale, urbanistico, sociale e produttivo: fino a quarant’anni fa ciò è stato vero nonostante la “rivoluzione industriale” dell’800 e la susseguente selvaggia accelerazione della crescita del mercato. Fino ad allora, infatti, un costante ricambio generazionale ha assicurato il mantenimento delle peculiarità locali in svariati settori (dall’agricoltura all’artigianato alla gastronomia, e così via), nonostante che le condizioni dell’economia abbiano lentamente svantaggiato alcune attività in favore di altre ed il progresso abbia portato al declino ed all’abbandono delle forme di lavoro più arcaiche o nocive alla salute umana ed ambientale.

Da solo pochi anni, però, si è presa coscienza di due aspetti cruciali:
- la veloce scomparsa, da una parte, delle forme tradizionali di artigianato artistico (quelle, per intenderci, delle vecchie botteghe d’arte dei doratori, degli scultori, dei cartapestai, dei decoratori di maioliche, dei vetrai, degli ebanisti e dei maestri del ferro battuto, etc.) e del commercio (si intende la piccola distribuzione, magari da decenni nello stesso locale, nello stesso settore merceologico e con le stigliature d’epoca, radicata profondamente nel sentimento comune dei cittadini),
- l’importanza, dall’altra, della sopravvivenza delle forme tradizionali dell’artigianato artistico e del commercio in quanto parti fondamentali ed insostituibili dell’identità popolare, di attività di attrazione e fruizione turistica in quanto struttura basale su cui imbastire e sviluppare i progetti di riqualificazione e rivitalizzazione urbana dei centri storici.

Gli ultimi venti anni di speculazione immobiliare subita dai centri storici (l’induzione al trasferimento dei residenti, l’accaparramento degli edifici a prezzi bassissimi, l’accesso ai finanziamenti pubblici per il restauro ed il seguente riutilizzo e re-immissione sul mercato a prezzi molto alti - per non parlare dei mutui e del rialzo delle quotazioni immobiliari...) hanno estromesso famiglie, laboratori di produzione artigianale e piccolo commercio, accogliendo studi legali, sedi di Istituzioni pubbliche, attività di ristorazione e pub fin negli angoli più silenziosi o caratteristici delle stradine settecentesche.

Quanto fin qui detto e la scarsa attenzione verso lo “snaturamento” funzionale delle unità locative (reso possibile dall’assenza o dall’infrazione di piani regolatori generali, particolareggiati e norme tecniche di attuazione), hanno portato a vari eccessi:
- l’utilizzo intensivo e concentrato in poche ore della giornata delle strade di accesso o interne al centro storico da parte delle “utenze” degli uffici e di ristoranti e pub (con gli onnipresenti tavolini, posizionati su marciapiedi, strade e piazze),
- il semplice “non utilizzo” dei centri storici per il resto della giornata, quindi le lunghe sequenze di porte chiuse e saracinesche abbassate di ristoranti, pub e loro depositi,
- il rialzo dei canoni di affitto dei locali affacciati sulla strada, passati dai vecchi 150 o 250 euro agli attuali 750, 1200 o 2700 euro (per 20 m2 in zone più centrali...), assolutamente non alla portata degli artisti e di quei commercianti già in svantaggiosa concorrenza con la media e grande distribuzione,
- in alcuni casi, nelle zone di più alto pregio, la politica commerciale di espansione dei marchi di franchising (o delle “catene” dei circuiti manifatturiero, alberghiero, bancario, della ristorazione) ha letteralmente drogato il mercato delle locazioni, imponendo una (legittima, ma brutale) “asta” su valori palesemente estranei da ogni logica di mercato: migliaia di euro di canone di affitto rendono negativo il bilancio commerciale della singola attività, ma i gestori accettano una tale situazione di “perdita” (ove non vi sia attività di riciclaggio di danaro di provenienza illecita) per esclusive ragioni di “immagine” e rappresentanza del marchio stesso.

In più, in molti centri storici, i piccoli operatori hanno dovuto affrontare (con i loro pochi mezzi) sia i danni derivanti dalla chiusura al traffico fatta senza la contemporanea creazioni di parcheggi di scambio (o servizi alternativi di mobilità) che la cantierizzazione di opere stradali ed edilizie fatte senza prevedere alcuna forma di indennizzo (a fronte di disagi protratti per mesi, quando non per anni).

Conclusioni

La politica degli enti locali italiani ha affrontato il problema che qui si porta all’attenzione strutturando azioni di tutela e salvaguardia, pur senza porre drastici vincoli al mercato o mettere in atto forme di sovvenzionamento diretto (delle quali, per inciso, godono il Cinema, il Teatro lirico e di Prosa, l’Agricoltura, etc. ...), ma dall’opposto punto di vista: l’artigianato artistico e la rete dei negozi storici sono, ancora oggi, una ricchezza, culturale ed economica, specie in territori dalle forti connotazioni etnico-culturali come, appunto, la Puglia. Essi sono la base (insieme al grande patrimonio di coste e ai siti di interesse storico-ambientale) di ogni politica di sfruttamento delle potenzialità turistiche del territorio.

Senza peculiarità numerose e fruibili, che siano volano e traino del marketing del territorio, ogni posto vale l’altro: qualsiasi vetrinetta da Autogrill o aeroporto può smerciare un sedicente “artigianato artistico pugliese”, qualsiasi scaffale di ipermercato può soddisfare la domanda di prodotti locali, ma questo non può che andare a detrimento della remuneratività dei mestieri d’arte e delle “filiere” della distribuzione e dell’eccellenza artigiana.

La Regione Puglia presenta un ritardo di più di dieci anni rispetto alle disposizioni deliberate altrove in Italia: oggi è un bene, perchè significa poter legiferare consapevoli di annose esperienze altrui.
Ne va di mezzo la storia, il tessuto sociale e culturale, la potenzialità produttiva, lo sviluppo di una città, di una regione e, inesorabilmente, l’identità stessa di una nazione.
Linee guida nazionali

I dispositivi di legge adottati dagli enti locali italiani per i settori dell’artigianato artistico e dei negozi storici si sono orientati verso:
- il censimento;
- la classificazione;
- la creazione di norme per il riconoscimento di uno “status”;
- la creazione di Albi/Istituti/Fondazioni per gestire iscrizioni/cancellazioni/iniziative/rappresentanza;
- l’enumerazione di linee-guida di tutela, l’incentivo alla creazione di consorzi/associazioni/reti di negozi di vicinato/centri commerciali naturali, le norme per la garanzia e per l’accesso al credito;
- l’assegnazione di spazi pubblici (in comodato gratuito/canone agevolato) atti alla apertura di attività storiche d’arte o di commercio o assimilate, per la diffusione sul territorio o la ri-locazione di quelle sfrattate o altrimenti estromesse dal mercato;
- l’istituzione ed il patrocinio delle botteghe-scuola, per tramandare l’insegnamento dei mestieri tradizionali alle nuove generazioni di apprendisti.

Panorama normativo ed iniziative nazionali

Nella nostra ricerca, si è fatto riferimento a:

Firenze Esercizi storici e tradizionali (tabelle allegate alle NTA del PRG Del. C.C. n.604 12/07/1993, Del. C.C. 185 del 24/11/1999) - Ex-convento del Carmine sede per la Mostra permanente dell’artigianato artistico e sede della Fondazione (Del. G.C. 1039 del 27/12/2001);
R. Piemonte Eccellenza artigiana, botteghe-scuola (Testo Unico per l’artigianato L.R. n.1 del 14/1/2009);
Bologna Botteghe storiche (L.R. Emilia Romagna n. 14 del 5/7/1999, Del. C.C. n. 204/2000, Del. G.C. n. 78/2004);
Roma Iniziative dell’Associazione negozi storici di Roma dell’Arch. Stefano Biagini, che hanno portato a:
Botteghe storiche (Del. C.C. n. 139 del 21/7/1997, Del. C.C. n. 100 del 15/10/2001, Del. C.C. n. 187 del 29/9/2003, Del. C.C. n. 130 del 14/6/2005) - Tutela e riqualificazione delle attività commerciali ed artigianali nel perimetro della città storica (Del. G.C. n. 261 del 7/12/2005 passata in Consiglio con Del. C.C. n. 36 del 6/2/2006);
R. Lazio L.R. Lazio n. 31 del 6/12/2001 e Del. G.R. n. 723 del 2/8/2005;
Trento Interventi per la valorizzazione commerciale del centro storico - Botteghe storiche e riuso contenitori per insediamento attività (Del. G.P. n. 340 del 16/2/2001) Piano commerciale dei centri storici (L.P. n. 4 del 8/5/2000);
Perugia Piano economico e commerciale del centro storico del 2002 (Istituto per l’artigianato artistico);
R. Marche Interventi per il potenziamento e lo sviluppo dell’artigianato artistico marchigiano - Botteghe-scuola (L.R. Marche n. 19 del 2/6/1992) - L.R. n. 20 del 28/10/2003 (Testo unico delle norme in materia artigiana e dei servizi alla produzione) e sue modifiche (L.R. n. 29 del 24/10/2008);
R. Lombardia Lombardia eccellenza artigiana: Progetto ARTIS, comparti del legno e dell’oreficeria (Del. G.R. n. 3654/2006);
Torino Restauro con fondi FESR (Art. 10 Reg. CE 2081/92 FESR, Città di Torino, Ministero dei Lavori Pubblici, Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo e CCIAA) dell’ex-Arsenale militare di Borgo Dora, ottenendo 37 spazi (nel “Cortile dei ciliegi” e nel rinnovato “Cortile del Maglio”) messi a bando per l’apertura di attività dei Maestri dell’Eccellenza Artigiana Piemontese, attività commerciali e studi professionali;
Brindisi Restauro con fordi FESR-URBAN delle ex-Scuole Pie degli Scolopi e creazione di 11 locali da assegnare a canone agevolato “La corte delle botteghe artigiane” (Del. G.C. n. 251 del 12/6/2008);
Sinnai (CA) Realizzazione di 12 locali da assegnare a canone agevolato in Piazza S. Isidoro (Del. C.C. n. 24 del 14/6/2007, Del. G.C. n. 45 del 26/3/2008);
Jesi (AN) Restauro degli Agostiniani (9 locali per artigian. artistico più 15 abitaz. popolari), Palazzo Santoni (show-room su due piani per marketing territoriale più 8 abitaz.), Largo Saponari (5 abitaz.);
Risoluzione del Parlamento europeo sullo statuto sociale degli artisti (2006/2249(INI) del 7/6/2007) Preambolo e raccomandazioni;
Lecce Adozione del marchio De.Co. (Del. C.C. n.6 del 3/2/2003, Del. C.C. n.103 del 17/11/2008).

Legge quadro su Artigianato artistico, Locali storici,
Eccellenza artigiana e Botteghe-scuola.

SOMMARIO
TITOLO I.
DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1. (Finalità)
Art. 2. (Beneficiari degli interventi, Linee guida e Requisiti)
Art. 3. (Risorse - Commissione regionale per l’artigianato artistico presso la Presidenza della Giunta Regionale)

TITOLO II.
TUTELA DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO

Capo I. Agevolazioni e servizi per le imprese

Art. 4. (Obiettivi)
Art. 5. (Strumenti d’intervento)
Art. 6. (Tipologie d’intervento)
Art. 7. (Consorzi e cooperative di garanzia collettiva fidi)
Art. 8. (Servizi di informazione e assistenza alle imprese)
Art. 9. (Programmazione ed attuazione degli interventi)
Art. 10. (Gestione degli interventi)

Capo II. Eccellenza artigiana, bottega-scuola, Maestro dell’ Eccellenza artigiana

Art. 11. (Obiettivi)
Art. 12. (Interventi)
Art. 13. (Eccellenza artigiana)
Art. 14. (Bottega-scuola)
Art. 15. (Maestro dell’ Eccellenza artigiana)
Art. 16. (Programmazione ed attuazione degli interventi)
Art. 17. (Controlli)

TITOLO III.
TUTELA DELLE BOTTEGHE E DEI NEGOZI STORICI

Art. 18. (Censimento ed elenco regionale dei negozi storici)
Art. 19. (Finanziamenti per la valorizzazione dei locali storici e per il sostegno delle relative attività)
Art. 20. (Beneficiari)
Art. 21. (Indirizzi e limiti per la concessione dei finanziamenti)
Art. 22. (Procedure per la concessione dei finanziamenti)
Art. 23. (Vincoli per la destinazione d’uso)
Art. 24. (Disposizione transitoria)
Art. 25. (Disposizione finanziaria)

TITOLO IV.
ASSEGNAZIONE DI LOCALI DI PROPRIETÀ PUBBLICA
A BOTTEGHE E NEGOZI TUTELATI

Art. 26. (Assegnazione di locali pubblici e rilocazione di Botteghe-scuola e Locali storici)

ALLEGATI

Disciplinare
Regolamento sui Locali storici
Regolamento per l’Albo Regionale dei Locali Storici pugliesi
Regolamento per la Concessione in Locazione

Art. 1.
(Finalità)
1. Le norme della seguente Legge sono orientate esclusivamente verso:
a) il settore dell’artigianato artistico e dell’arte;
b) il settore dell’artigianato manifatturiero di tradizione, caratterizzante l’identità locale;
c) gli antichi mestieri storici, caratterizzanti l’identità locale;
d) l’artigianato manifatturiero legato a feste, sagre e ricorrenze locali radicate nelle tradizioni popolari e/o in fase di recupero e valorizzazione;
e) gli esercizi commerciali e dell’artigianato artistico aperti al pubblico che hanno valore storico, culturale, tradizionale e documentario, anche riferiti agli antichi mestieri.
Le altre forme di artigianato, commercio e produzione eno-gastronomica esulano dalla materia qui considerata.
[...]

Art. 13.
(Eccellenza artigiana)
1. La Giunta regionale, sentite le associazioni corporative dell’artigianato artistico e la Commissione regionale per l’artigianato artistico presso la Presidenza della Giunta Regionale, definisce:
a) i criteri e le modalità per la predisposizione di appositi disciplinari, nonché per la selezione delle imprese in possesso dei requisiti previsti dai disciplinari stessi;
b) la denominazione “Eccellenza artigiana”, il marchio “Puglia Eccellenza Artigiana”, le procedure per la creazione di un logotipo di identificazione e gli usi consentiti dello stesso.

Art. 14.
(Bottega-scuola)
1. La Regione favorisce la realizzazione di programmi di addestramento tecnico−pratici ulteriori a quelli previsti nei piani regionali di formazione professionale, rivolti alla trasmissione delle conoscenze tecniche, delle competenze e delle abilità di lavoro manuale.
2. Le imprese dell’artigianato artistico che hanno ottenuto la denominazione di “Eccellenza artigiana” sono chiamate a concorrere all’attuazione dell’istruzione delle nuove leve del lavoro, in qualità di Botteghe-scuola, sulla base di convenzioni che ne valorizzino la prevalente funzione formativa e lavorativa.
3. La Giunta regionale individua i beneficiari e le modalità per l’attuazione delle Botteghe-scuola, sentita la Commissione regionale per l’artigianato artistico presso la Presidenza della Giunta Regionale e gli eventuali atti di indirizzo della Commissione e dell’Assessorato regionale alla Formazione Professionale; definisce, altresì:
a) i criteri e le modalità per la predisposizione di appositi disciplinari, nonché per la selezione delle imprese in possesso dei requisiti previsti dai disciplinari stessi;
b) le procedure per la creazione di un logotipo di identificazione e gli usi consentiti dello stesso.

Art. 15.
(Maestro dell’Eccellenza Artigiana)
1. É istituito il titolo di “Maestro dell’Eccellenza Artigiana”, che è rilasciato ai titolari e ai soci di impresa dell’Eccellenza Artigiana che partecipano alle Botteghe-scuola.
2. La Giunta regionale definisce i requisiti e le modalità per il conferimento del titolo di “Maestro dell’Eccellenza Artigiana”, sentite le associazioni corporative dell’artigianato artistico e la Commissione regionale per l’artigianato artistico presso la Presidenza della Giunta Regionale.
[...]

Art. 26.
(Assegnazione di locali pubblici e rilocazione di Botteghe-scuola e Locali storici)
1. La Regione, ai sensi dell’art. 16 L. R. n. 11 del 1/8/2003 “Nuova disciplina del commercio”, commi 6 e 7, e conformemente agli obiettivi della presente Legge, provvede a rilocare le Botteghe-scuola e Locali Storici a rischio di scomparsa dal tessuto urbano del territorio regionale, dichiarando la disponibilità dei locali, di proprietà regionale, atti all’impianto di tali attività; tale disponibilità si intende a fronte di contratti di affitto a canone agevolato o in comodato d’uso gratuito cinquantennale, da predisporre in favore delle singole attività o delle associazioni corporative dell’artig.artist.
2. Per quanto previsto dal comma 1, la Regione assegna priorità, nell’ordine, a:
a) Maestri dell’Eccellenza Artigiana e titolari di Locali Storici già sfrattati;
b) Botteghe-scuola e Locali Storici sotto sfratto.

Il Presidente dell'Associazione nuovo centro storico di Lecce, Valerio Guacci e
il Capo Gabinetto della Presidenza della Regione Puglia, Francesco Manna.

De.Co. 0 - fatti concreti 1

P.S.:
Ma il comunicato stampa, riportato quassù con le foto,
è scritto in italiano?
Ma l'italiano lo sanno leggere?

giovedì 14 maggio 2009

Partiamo!

L'Associazione nuovo centro storico va in delegazione a Bari per portare la proposta di legge regionale di tutela dell'artigianato artistico e delle botteghe storiche.

Colloquio preliminare con il Capo di Gabinetto del Presidente Vendola il 21 c.m.:

Da: Segreteria Tecnica del Capo di Gabinetto - Regione Puglia Inviato: gio 14/05/2009 12.23
Gentile Sig. Guacci,
come da accordi telefonici, le comunico che il Capo di Gabinetto, Avv. Manna, potrà incontrarla il 21 maggio prossimo alle ore 11.30 presso il Gabinetto del Presidente Lungomare N. Sauro,33 Bari.
La chiamerò il giorno prima. Buona giornata.
Segreteria tecnica Capo di Gabinetto

Chi mi vuole bene, dica pure "In bocca al lupo!", gli altri che vadano ... tra di loro!

STAY TUNED FOLKS!

martedì 12 maggio 2009

Complimenti, Mr. D'Agata!



Il signor Giovanni D'Agata ha una ricetta pronta per risolvere i problemi degli artigiani: gli SGRAVI FISCALI.
Bravo!... Ma perché nessuno ci aveva pensato prima?!
Dalle colonne del Quotidiano del 26 gennaio ha argomentato tale tesi e da quel giorno niente è
più stato come prima... nonostante ciò, poche voci... (la mia e quella di Valerio Guacci) hanno osato rilevare l'incongruenza del suo assunto, la totale vacuità ed inefficacia...



Così (come Britney Spears in "oops, I did it again..."), riecco il Nostro alla carica dalle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno del 6 maggio, con una ricetta pronta per risolvere i problemi dei commercianti danneggiati dall'andamento dei lavori in città (per lo sciagurato arrivo del G8): gli SGRAVI FISCALI. Bravo!... Ma perché nessuno ci aveva pensato prima?!

Signor D'Agata... ce lo spieghi: ma perché, ogni tanto, le va di prenderci in giro?

P.S.
Pensandoci bene, propongo SGRAVI FISCALI per la lotta all'influenza suina e SGRAVI FISCALI per contrastare il fenomeno della clandestinità degli immigrati extra-comunitari. O no?

giovedì 7 maggio 2009

God bless Mr. Laforgia!



Chi vi sta più simpatico?
Chi vorreste come vicino di casa?

alla fine, chi volete: Gesù o Barabba?

Scherzi a parte, alle prossime elezioni io non voto. Voi fate quello che volete, o quello che potete...
Si è capito la mia scelta? Mah, se avete dubbi cercatemi su facebook... ne vedrete delle belle!