Il centro storico di Lecce si satura ILLEGALMENTE di pub e ristoranti (contro le leggi nazionali e il piano regolatore particolareggiato - con le sue norme tecniche di attuazione). Per questo gli affitti schizzano alle stelle e gli artigiani ed i commercianti sono sfrattati dai loro locali in centro. Gli illeciti di funzionari e classe politica saranno perseguiti penalmente? Basterà (l'annunciato) "colpo di spugna" amministrativo? E a noi onesti chi ci pensa?

P.S. Chi vuole collaborare con noi (dalle province di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto - artisti, politici, rappresentanti di Associazioni), non aspetti a contattarci! Lasciate un commento o una mail a frvitie@tin.it e sarete ricontattati in mezza giornata! Solo uomini "di buona volontà"...

P.P.S. Ecco la proposta di Legge Regionale sull'Artigianato Artistico e le Botteghe Storiche pugliesi, a cura dell'Ass. Nuovo centro storico di Lecce. Buona lettura.



mercoledì 9 luglio 2008

Conferenza - update

(14 luglio 1789 - 14 luglio 2008...)


I lavori si svolgeranno presso la Sala Conferenze del Rettorato di Lecce.

Lunedì 14 Luglio 2008, ore 17:00:

Angela Barbanente
Architetto - Assessore all’Urbanistica della Regione Puglia
Urbanistica e polis: armonizzazione dei contrasti e condivisione degli indirizzi nell’azione di governo. Adattabilità del modello accademico al territorio urbano: casi esemplari.

Francesco Vitiello
Scultore - Organizzatore della conferenza
Il caro-affitti ed il fattore movida. Progetto e studio “GIRAVOLTE” per Comune e Provincia di Lecce. Salvaguardia della cultura e dell’eccellenza artistica: causale di spesa o reale obiettivo di governo? Quale politica dell’arte e del commercio: dal “confino” leccese alle “tutele” trentine, laziali o emiliane.

Valerio Guacci
Commerciante - Presidente della “Associazione Centro Storico”
Amministrare il centro storico: bilancio delle iniziative, dal commercio alla “mobilità”, alla pianificazione dello sviluppo. Storia “clinica” del centro storico: un paziente prossimo al collasso, ma già delirante...

Matteo Sanapo
Avvocato
Tutela dei centri storici tra scelte di piano, destinazioni d'uso e licenze commerciali. L'esperienza di Lecce.

Stefano Biagini
Commerciante - Presidente della “Associazione Negozi storici” di Roma
Dieci anni di battaglie per salvare Botteghe e Negozi Storici: quali strategie e quali conquiste.

Martedì 15 Luglio 2008, ore 17:00:

Dibattito aperto fra cittadini residenti nel centro storico, artisti, artigiani, esercenti, operatori del campo della cultura e dell’informazione, politici ed amministratori:
analisi della situazione e proposte risolutive.
Stesura di proposte da presentare alle Amministrazioni Comunale e Provinciale di Lecce.

. . .

Il 12 febbraio 2008 è stato presentato al Sindaco di Lecce (ed il 3 marzo al Presidente della Provincia) un progetto che propone il riutilizzo dei locali sfitti di proprietà pubblica siti in zone degradate - quali “le Scalze”, “le Giravolte” e “la Chiesa Greca”- in favore di artisti ed artigiani leccesi. Ad oggi tale idea non è stata sottoposta ad attuazione, ne’ a discussione politica.
Negli ultimi anni il rincaro dei canoni d’affitto dei locali commerciali ed artigianali ha portato allo sfratto (ed alla emarginazione dalle zone più “trafficate” del centro storico) degli artefici delle lavorazioni “storiche” leccesi, quali i Maestri del Ferro battuto, gli Scultori, i Doratori e così via: la città (tanto diversa dalle pur vicine Brindisi, Taranto, Bari o Matera) ha perso in fretta la sua storica caratterizzazione di “fucina d’arte” per le committenze del Clero e della Nobiltà e si è avviata sulla strada di una modernità senza anima, identità, stima di sé e del proprio passato.
Si vede sempre di meno l’arte fatta dal vivo, anche se oggetti e souvenirs abbondano nelle vetrine dei negozi o degli ipermercati. Si sono dimenticati i nomi dei Maestri che hanno operato negli ultimi due secoli: da D'Andrea, Delle Site, Maccagnani, Manzo, Bortone, Nino Rollo, a Gennari, Bruno Maggio, i Gallucci, i Malecore, Capoccia, Toffoletti, e così via...
La causa e l’effetto stesso di tutto ciò è la cosiddetta “MOVIDA”, l’abnorme sfruttamento del centro storico di Lecce non come un pregevole salotto, ma come una grande sala da pranzo, anzi un mega refettorio da collegio dell’800, con teorie di panche e tavoli distese a perdita d’occhio lungo le tortuose stradine e facciate dei palazzi.
Il giro d’affari di questi locali che somministrano alcolici o fanno ristorazione ha incantato proprietari immobiliari ed amministratori pubblici come un irresistibile canto di sirene, focalizzando su di sé ogni pianificazione urbanistica, commerciale, di “notti bianche” e di indirizzo politico puro e semplice delle Giunte succedutesi negli ultimi anni: la “MOVIDA” è diventata, per Lecce, IL SIMBOLO dell’identificazione culturale di massa.
Non parliamo poi degli abusi o delle difformità dalla Legge: ciò è argomento di Giurisprudenza e non di Arte, una bella coppia di tematiche bistrattate, nell’Italia di oggi...
“Rione degli artisti”, “Palazzo dell’Artigianato”, “Via delle Botteghe”: prendiamo spunto dalle delibere prese altrove, in Italia, dagli Enti Locali ed iniziamo una seria politica di salvaguardia della cultura e delle attività artistiche e commerciali. Chiamiamo le cose con il loro nome: usiamo parole come declino, incultura ed illegittimità, da una parte... eccellenza nel campo artistico, unicità del fenomeno culturale leccese in campo regionale, spendibilità della cultura sul mercato del turismo e del progresso economico locale, dall’altra...
Chiamiamo le cose col loro nome, qui e ora: parliamone.

1 commento:

  1. il primo passo, istituzionalmente e politicamente corretto, è stato fatto. Ora devi.... dobbiamo passare ad una "manifest-Azione" più evidente e più visivamente eclatante, come tralaltro ti avevo già suggerito nelle nostre discussioni a maggio ed a giugno.
    occupa - iamo un immobile abbandonato... richiama in questo modo anche l'attenzione dei media assenti alla tua conferenza, che è stata molto interessante, anche se è andata un pò deserta.
    Però, se posso, un piccolo appunto me lo devi concedere, su venti/venticinque intervenuti vi erano cinque architetti ed un ingegenere-architetto [quasi un quarto della platea] tra cui io che personalmente ho già fatto alcune di queste battaglie, e che forse ho abbassato, con gli anni e le batoste, la guardia.
    Quindi ben venga la tua di battaglia ...continua e fai proseliti anche fra gli artisti e gli artigiani che noi/io ti seguiremo con i nostri vecchi progetti e con il tuo nuovo studio/progetto.
    a presto
    Giovanni NEGRO

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