Il centro storico di Lecce si satura ILLEGALMENTE di pub e ristoranti (contro le leggi nazionali e il piano regolatore particolareggiato - con le sue norme tecniche di attuazione). Per questo gli affitti schizzano alle stelle e gli artigiani ed i commercianti sono sfrattati dai loro locali in centro. Gli illeciti di funzionari e classe politica saranno perseguiti penalmente? Basterà (l'annunciato) "colpo di spugna" amministrativo? E a noi onesti chi ci pensa?

P.S. Chi vuole collaborare con noi (dalle province di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto - artisti, politici, rappresentanti di Associazioni), non aspetti a contattarci! Lasciate un commento o una mail a frvitie@tin.it e sarete ricontattati in mezza giornata! Solo uomini "di buona volontà"...

P.P.S. Ecco la proposta di Legge Regionale sull'Artigianato Artistico e le Botteghe Storiche pugliesi, a cura dell'Ass. Nuovo centro storico di Lecce. Buona lettura.



sabato 29 novembre 2008

FATEVI UNA CULTURA: Carlo Cellamare - Fare città


Carlo Cellamare - Fare città. Pratiche urbane e storie di luoghi. Ed. Elèuthera € 15.oo ISBN 8889490500

Carlo Cellamare è docente di Urbanistica presso l'Università "La Sapienza" di Roma e si occupa di processi di progettazione urbana e territoriale.

[...] Il flagello dei “tavolini” è uno dei problemi più gravosi all'interno del centro storico e, in particolare, a Monti dove lo spazio pubblico, nel senso propriamente fisico della parola, è un bene prezioso ed estremamente scarso proprio per la conformazione dei luoghi. È una questione che, in fin dei conti, ha poco a che vedere con un'appropriazione dei luoghi che implichi anche un processo di significazione di questi spazi; anzi, si tratta di una vera e propria privatizzazione degli spazi pubblici a favore di interessi economici privati e completamente legalizzata. [...] I tavolini sono percepiti dagli abitanti come uno dei peggiori oltraggi (insieme agli sfratti) alla loro dignità, alla loro storia, alla sacralità dei luoghi, all'onestà ed alla correttezza della convivenza, al senso del legame sociale che ancora (almeno in parte e malamente) li tiene insieme e li fa sentire collettività. Il fenomeno dei tavolini è il segno più chiaro della mercificazione non dello spazio, ma dei luoghi.

[...] Abbiamo assistito, nel lungo sviluppo della cultura moderna, a un processo di espropriazione della capacità progettuale diffusa. Così come si sono smarriti i passi delle forme consolidate, se non tradizionali, di costruzione della convivenza, dei significati collettivi, del bene comune. Riattivare e sostenere i processi di riappropriazione (culturale, materiale, simbolica, d'uso, ecc.) dei luoghi di vita, che coinvolgono anche lo sviluppo di una progettualità diffusa, rimane un obiettivo fondamentale e allo stesso tempo estremamente difficile (Cellamare, 1999), di carattere ben più ampio della sua finalizzazione concreta e operativa. Riduzione fatta spesso con le migliori intenzioni, ma distorcente, tipica della cultura moderna. Il progetto è spesso considerato un fine di tipo oggettuale, avulso dai processi più ampi, che sono invece l'elemento più problematico e più di attenzione. [...] Il fine è il mezzo, parafrasando Bateson. Un percorso interessante da praticare è quello di dare forma alla progettualità latente, attraverso la costituzione e lo sviluppo di contesti di interazione progettuale in cui si possa esplicare appieno la cittadinanza attiva, la capacità creativa diffusa e la rielaborazione dei significati sociali.
Prosa sempre chiara, illuminante: riesce a dipanare i temi trattati per offrire al lettore livelli sempre più densi e profondi di riflessione. Lo scenario dei conflitti e delle esperienze è Roma, in un'area del centro storico fra le più popolari e caratteristiche, il rione Monti. O forse dovremmo parlare di Monti al passato, di ciò che era, ma sbiadisce ogni giorno di più sotto i colpi ottusi del mercato e della pigra tendenza a dimenticare la nostra storia, le leggi e l'identità di cittadini.

Non so come poter parlare bene di un libro che è scritto in un modo migliore di come io stesso non abbia mai fatto... mi mancano le parole di sintesi... ma fidatevi e leggetelo.
Ringrazio pubblicamente l'avv. Marcello che me l'ha segnalato a luglio.

venerdì 28 novembre 2008

E vai, e vai, e vai!....

Copertina de il Corsivo del 29 novembre 2008:


Assolutamente da leggere, sia che siate "amici" o "nemici"...
Per chi non avesse notato... favorisco un ingrandimento...


ahahah, perdono le staffe, ahahah, poverini, ihihih!

P.S.
Bob Dylan - Times, they are a-changin'...

FATEVI UNA CULTURA: Paolo Berdini - La città in vendita


Paolo Berdini - La città in vendita - Ed. Donzelli 2008 € 25.oo - ISBN 9788860362261

Paolo Berdini è docente di urbanistica all’Università di Tor Vergata a Roma ed editorialista sui temi urbanistici dell’edizione romana del "Corriere della Sera".

pagg. 41-44

[...] Godere un caffè seduti intorno a un tavolo di una delle tante belle piazze delle nostre città è un piacere. Ma se i tavolini diventano troppi, sono guai. Anche per loro, come nei fenomeni naturali, vale il concetto di limite.
Nel caso dei tavolini del centro storico romano, il limite è da tempo superato.
Con una forza di autoriproduzione ignota e inesauribile occupano piazze, strade e vicoli. Aiutati dagli immancabili ombrelloni, nascondono storiche facciate, delicate aperture, splendide cornici. Restringono spazi sapientemente disegnati.
[...] E se tutto si fermasse al binomio ombrellone-tavolo, si potrebbe quasi tirare un sospiro di sollievo. Ma l'inesausta creatività degli acchiappaturisti non conosce soste e si sta sempre più sbizzarrendo in un'ardita opera di recinzione dello spazio, così da stabilire una volta per tutte la divisione con quello pubblico.
Questo, lasciato al destino di degrado. Il primo, tirato invece a lucido. Sorgono così fioriere con tristi simulacri di fiori di plastica dai colori inattendibili.
Griglie di legno - meglio se verniciate di verde (fa più effetto giardino) che consentono una maggiore riservatezza dagli sguardi degli sciami dei forzati delle visite guidate.
[...] L'apoteosi della modernità. Una concreta alternativa al progetto del parco archeologico dei Fori imperiali. Di fronte all'idea di un silenzioso "parco di pietra", inizia a delinearsi una nuova grande proposta per il futuro del centro storico di Roma: un'immensa pizzeria.

pag. 45

[...] Nel "grigio e burocratico" sistema di regole liberali in uso fino a pochi anni fa, l'apertura di alcuni esercizi commerciali era soggetta a una regola molto semplice. Si verificava l'esistenza di attività omologhe nelle immediate vicinanze e, nel caso ne fossero state riscontrate, poteva essere opposto un motivato diniego. Un modesto ed efficace strumento di programmazione.
Sostenere che l'unico modo per contrastare l'affermarsi della monocultura del mordi e fuggi, e il pericoloso impoverimento delle attività commerciali e artigianali nei centri storici, sia quello di tornare alla programmazione e riprendere, con modalità nuove e maggiormente trasparenti, quelle ragionevoli regole, vi farebbe classificare come nemici del mercato.

Eppure non c'è alternativa.

pag. 46

[...] Il caso di campo de' Fiori ne è un concreto esempio. Il contesto è quello di una delle parti più antiche e stratificate del centro di Roma, dove convivono tessuti medievali, palazzi rinascimentali - basti pensare a palazzo Farnese - e piccoli gioielli barocchi. Un luogo meraviglioso fino a pochissimi anni fa caratterizzato da una diffusa presenza di attività artigianali e di commercio al dettaglio.
La perdita di popolazione del rione è stata violenta. Nel rione Parione si è passati dagli oltre 13000 abitanti del 1951 a poco più di 3000 nel 2001. A Regola erano 12000 e non arrivano a 2500.
I primi a sparire sono stati gli artigiani, sostituiti da negozi di abbigliamento. A seguire è venuta la volta dei negozi di uso quotidiano.
[...] Oggi la complessità è sostituita da un'interminabile serie di locali che, seppur differenti nell'immagine, presentano un'offerta di prodotti identici, dai sapori tutti uguali, figli dell'industria dei precotti. Insomma, un'immensa concentrazione di offerta per il divertimento serale dei giovani: se ne contano 17 nella sola piazza.

Riporterei metà libro, se potessi, ma non è giusto (per l'autore) e non mi va.
Compratelo, leggetelo, cercate di capire la realtà in cui viviamo. Finalmente un Architetto ("capace" tanto nella sua scienza che in onestà) che vuole reggere e difendere il peso della storia e dell'identità culturale italiana e che si fa carico perfino di spiegarci le dinamiche e le cause dello sfascio morale, urbanistico e politico di Roma - Roma come Lecce, ovvio!

Alcune istintive reazioni di "fastidio" nei confronti dei rappresentanti locali dell'INU trovano una certa eco nelle pagine del libro... per essere uno scultore che "a stento sa leggere e scrivere e far di conto", non è male!
Ed io che speravo di avere una mano dagli architetti... puah!

domenica 23 novembre 2008

Diamo un benvenuto a "il Corsivo"!

Copertina de il Corsivo del 22 novembre 2008:


All'interno, più o meno, quello che si sapeva da 2 o 3 mesi... comunque ad informare e commentare, più siamo, meglio è: avanti!, c'è posto!

Tolling bell...

Requiem for a dream. NO MORE PUBLIC MONEY WASTE.

Dal sito APcom.net:


Già il sito www.diregiovani.it scriveva che:

Roma, 19 giu. - "La Notte Bianca, possiamo dire sin da adesso che non si fara'". E' quanto precisa il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nella sua intervista a 'Il Messaggero' parlando in merito alle ricadute dei tagli. "Nessun problema per gli stipendi dei dipendenti comunali e neanche per quelli di Ama e Trambus dove ci sara' bisogno di una ricapitalizzazione", spiega Alemanno. Quanto all'Estate romana, "siamo stati costretti a bloccare la spesa, non potevamo fare altrimenti.

Faremo quello che possiamo - aggiunge il sindaco - mantenendo in piedi quelle manifestazioni dove ci sara' l'intervento degli sponsor. Ad alcune cose pero' dovremo rinunciare". Fra queste, appunto, la Notte Bianca figlia del sindaco Walter Veltroni. "Ora dobbiamo presidiare altre priorita'- taglia corto Alemanno- innanzitutto trasporti, stipendi e politiche sociali".

Ma a Roma la "destra sociale" è sotto i riflettori nazionali, Alemanno non è uno stupido e si conserva la carriera per la terza repubblica.
A Lecce, tutto ciò, QUANDO???
Quando svuoteremo le "mangiatoie" leccesi?

Tolling bell...


C'era una volta l'amico di Filippo Cerfeda (Sacra Corona Unita e dintorni...), oh, quante chiaccherate (certo di Filosofia e massimi sistemi) all'ombra dei pini di San Cataldo di Lecce... Ma questo non c'entra, è un'altra storia: volevo raccontarvi una favola su Attilio Monosi!...

C'era una volta, dicevo, un assessore che aveva molto a cuore le richieste d'aiuto del comparto dell'artigianato artistico leccese. Tanto a cuore da fare... tanto a cuore da dire che... tanto a cuore... e basta. Ma era proprio "tanto a cuore"?
Questo era Attilio Monosi, ma non c'entra, è un'altra storia.

Insomma, la favola: Le scarpe nuove.

C'era una volta il tycoon Salvatore Ruggeri, potente e schivo senatore UDC salentino. Andò da un bravo calzolaio ed ordinò un paio di scarpe di alluminio verniciato, taglia 41-42, non di più. Paolo Perrone, amico di entrambi, non voleva che fossero regalate a Monosi e iniziò una specie di bisticcio. Ruggeri dava la colpa a Perrone, Perrone a Ruggeri, ed il nostro povero Attilio non dava la colpa a nessuno: era troppo impegnato a studiare la legge regionale sul Commercio, a dare autorizzazione agli ambulanti dei panini e delle crépes... ma, da quel giorno, non fu più lo stesso di prima...
Ecco, questa era la favola di Attilio Monosi: e tutti vissero più felici e contenti.
Buonanotte,
and good luck.

sabato 22 novembre 2008

Rassegna (tevi voi, se volete) stampa Cantelmo





Ecco a voi il new deal della vita universitaria leccese...

Sempre con l'incondizionata mia stima per il Rettore Laforgia.

Rassegna(tevi voi, se volete) stampa Vision 2000

Ecco a voi...

dal Corriere della Sera dell'11 novembre 2008:


dal Corriere della Sera del 12 novembre 2008:


dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 12 novembre 2008:


dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 15 novembre 2008:



dal Corriere della Sera del 22 novembre 2008:



Tutti innocenti, fino al giudizio della Cassazione, of course...

sabato 15 novembre 2008

Inaugurate le Cantelmo.

Ricchi premi e cotillon... nani, ballerine, politici e giornalisti "embedded"...

A questo super fiore all'occhiello (da 3.600.000 euro!) dell'era di Adriana Poli (anni ricordati, dalle prossime generazioni leccesi, per la generale decadenza, la corruzione dei politici e l'imbruttimento della città):


Bufali, sì, ma con le palle!

mercoledì 12 novembre 2008

Burn, baby, burn...


E' iniziato il conto alla rovescia: i cani sono diventati prede, anzi si mordono fra loro...

Sono stato seduto fin troppo, qui accanto al fiume: mi alzo, così da lontano posso vedere arrivare i primi cadaveri dei nemici... puah, gentaglia... il mondo sarà migliore senza di loro.

sabato 8 novembre 2008

Memorizzate questi nomi...

Dal Corriere della Sera dell'8 novembre 2008:


WOW! Grande storia... appassionante!
C'è chi cammina in Palazzi e corridoi con le porte sempre spalancate... salvo poi trovare la Magistratura (con la maiuscola) che passa e chiude le sbarre e i cancelli...
Seguirete con me le cronache di Vision 2000 e di Gianluca Russo?
Eddài, il divertimento è assicurato! Tsunamiiiiiiiiiiii !!!
STAY TUNED, FOLKS!

venerdì 7 novembre 2008

1000 visite, 1000 GRAZIE!


Dal 29 marzo 2008 al 7 novembre 2008 ho avuto mille accessi da IP diversi: anche se non siete tutti "amici" (anzi ci sono un bel po' di "nemici" che continuano a tenermi d'occhio - ultimamente c'è un frenetico tam-tam e passaparola via e-mail per far vedere i miei "scandalosi" blog sulle Officine Cantelmo)... e chissenefrega!, vi ringrazio e vi stimo tutti (fino a prova contraria).
Spero di essere riuscito ad informarvi ed a sensibilizzarvi sui temi a me più cari.
Thanks a lot, guys!

Moriremo "MOVIDATI"...

Dal Corriere della Sera del 7 Novembre 2008:


Per quanto gli articoli siano ben fatti dagli ottimi Errico e Della Rocca, il titolo... lascia l'amaro e jettatorio sapore dell'ineluttabilità della sconfitta: se anche al tempo della Lecce romana la zona di S. Chiara era l'habitat della MOVIDA, allora che speranze ci sono di ridare, oggi, più spazio agli artisti?!?

Una vigorosa grattata di p.... e via!

P.S.
Stavolta non posso consigliare una pagina su Wikipedia... accontentatevi di un maccheronico o apocrifo:
"In omnia pericula tasta testicula, grattatio pallorum etim omnia mala fugit...
[Publio Gaio Cornelio Tacito]". Strepitoso!!

ALMIRANTE, risorgi e spara!

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 5 Novembre 2008:




Urbi et orbi: meritate la "notorietà" su internet.
Questo tipo di persone possono rappresentare i pubblici interessi dei cittadini leccesi? E noi cosa possiamo avere a che fare con loro?
I Tondo, gli Attisani, i Solombrino...

Ho sentito, con le mie orecchie, la POLI vantarsi commossa (in campagna elettorale al Cinema Massimo di Lecce) del suo "apprendistato" politico col mentore Giorgio Almirante.
Giusto! Non ci avevo pensato! Resuscita, Almirante, e spara!...
o quantomeno vai a turbare il sonno a tutti i ladri di galline che rovinano il nome dell'Italia...
Non ho mai sentito che siano rimasti soldi attaccati alle tue mani... sangue sì, ma non soldi. Amen

mercoledì 5 novembre 2008

YES, WE CAN TOO!

Loro non molleranno mai, noi nemmeno!


TERREMOTO ! TSUNAMI !

Da Italia Oggi del 4 novembre 2008:


YES, WE CAN TOO!

3'600'000 €... mah?!


Rinnovando il mio "affetto" per il Rettore Laforgia (ottima ed onesta persona - incondizionatamente - la migliore del gruppo...), presentiamo l'ottava o nona (o su di lì) meraviglia del mondo: le OFFICINE CANTELMO!

Off-topic:
intanto negli Stati Uniti vince un outsider come Barak Obama... ed a Lecce?
YES, WE CAN TOO!

domenica 2 novembre 2008

Valerio Guacci 1 - Adriana Poli 0

Dal Corriere della Sera del 2 novembre 2008:


2 novembre: a suffragio delle "sante botteghe morte", il buon Valerio snocciola dati ufficiali della Camera di Commercio e gli si risponde con supposizioni, dubbi e dichiarazioni di disponibilità (un po' tardive?...). Un classico.

Baresi, invadete il Salento, cosa aspettate? Meno chiacchiere e più costrutto!
Siamo già a metà del nostro declino. Vi aspetto ad Ostuni, a metà strada.
Non se ne può più.

Parlano di noi

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 31 ottobre 2008:


Non sto qui a dare patenti a destra e a manca... ma noto con piacere che finalmente non solo si è iniziato, ma si sta perseverando a parlare delle nostre tematiche. Bene!
Fino ad aprile-maggio la mia voce si perdeva nel deserto, mentre ora sembra ritornare una eco alle mie parole: mi rinfranca sentir articolare gli stessi concetti espressi non so quante volte in questi mesi...
Insistere, insistere, insistere!