Il centro storico di Lecce si satura ILLEGALMENTE di pub e ristoranti (contro le leggi nazionali e il piano regolatore particolareggiato - con le sue norme tecniche di attuazione). Per questo gli affitti schizzano alle stelle e gli artigiani ed i commercianti sono sfrattati dai loro locali in centro. Gli illeciti di funzionari e classe politica saranno perseguiti penalmente? Basterà (l'annunciato) "colpo di spugna" amministrativo? E a noi onesti chi ci pensa?

P.S. Chi vuole collaborare con noi (dalle province di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto - artisti, politici, rappresentanti di Associazioni), non aspetti a contattarci! Lasciate un commento o una mail a frvitie@tin.it e sarete ricontattati in mezza giornata! Solo uomini "di buona volontà"...

P.P.S. Ecco la proposta di Legge Regionale sull'Artigianato Artistico e le Botteghe Storiche pugliesi, a cura dell'Ass. Nuovo centro storico di Lecce. Buona lettura.



giovedì 8 gennaio 2009

Uah-ah-ah-ah!.. il ritorno dei dinosauri! :-D

Dal Corriere della Sera del 7 gennaio 2009:


Salutiamo con piacere e sorpresa la sortita del dott. Aguglia del FAI di Lecce, che rilancia l'originalità e la valenza di una sua proposta di riuso del rione delle Giravolte.
Pensavamo fin'ora di essere in perfetta solitudine, ma qualcuno ci vuole convincere del contrario: è passato, infatti, un anno da quando io, a nome di un gruppo di artigiani ed artisti leccesi ho protocollato un mio progetto presso il Comune e la Provincia di Lecce che prevede l'apertura di un tavolo di concertazione tra Comune, Provincia, Suore Benedettine e privati proprietari dei locali al piano terra delle zone Giravolte, Scalze e Chiesa Greca; tali locali (offerti in comodato d'uso o ad affitto calmierato), costituendo un "Centro Commerciale Naturale" vocato alla produzione dell'artigianato artistico e di tradizione, realizzerebbero di fatto un "Rione degli Artisti", l'ideale per tutti quelli estromessi dal centro storico a causa del caro-affitti ed espressione tangibile di un fattivo interesse della politica locale verso i temi dell'identità e dello sviluppo delle potenzialità del territorio, in chiave culturale, economica e turistica.
I giornali, le tv e le radio locali in questi mesi hanno informato (chi più, chi meno) l'opinione pubblica sulle nostre iniziative.
Gli incontri avuti col Vicepresidente Frisullo, col Sindaco Perrone, con la Vicesindaco Poli, l'Assessore Monosi, il Prof. Turrisi, l'Ass. Musio, l'Ass. Gianfreda, il Dott. Cassiano, il Presidente Prete, il Dott. Andrea Montinari, vari funzionari dell'Uff. Tecnico e dell'assessorato all'Urbanistica del Comune e dell'assessorato al Patrimonio della Provincia ed altre persone vicine agli ambienti della Curia e delle Suore Benedettine, giornalisti, artigiani e commercianti (e lasciamo perdere Architetti ed Urbanisti...), tutto ciò ha prodotto uno strepitoso ed inaspettato... NULLA.
Ma questo dettagli il dott. Aguglia non li conosce, perchè non c'era... e sia, peccato!
L'amministrazione comunale ha perfino negato l'esistenza di sue proprietà nelle Giravolte, zona evidentemente ancora sottoposta a speculazione immobiliare, passaggi di mano di interi edifici e disinteresse per il suo riassetto urbanistico "ragionato" e condiviso.
A luglio del 2008, il Rettorato ha ospitato una conferenza sui temi dell'Artigianato Artistico, del caro-affitti in centro, del mio progetto "Giravolte" (uno studio di fattibilità fatto sulla base di oltre 250 visure catastali sull'area), della normativa di tutela del settore adottata in Italia dagli enti locali e dell'esperienza dell'Arch. Stefano Biagini e dell'Associazione negozi Storici di Roma: ciò è stato reso possibile grazie all'appoggio solidale di Valerio Guacci e dell'Associazione Nuovo Centro Storico di Lecce.
In quei mesi, c'era chi, per il FAI, magari negoziava col Comune una qualche sovvenzione per l'ennesima rassegna dei Cortili aperti, qualcun altro contabilizzava i lauti introiti per l'affitto dei propri locali a birrerie e ristoranti, qualcun altro ancora conservava gelosamente chiusi i propri locali sfitti, in attesa di affitti migliori...
A metà dicembre, la consigliera comunale Spagnolo, del PD, ha interrogato Perrone e Monosi circa la volontà di dare spazi agli artigiani e l'intenzione di portare in discussione il nostro progetto protocollato in febbraio, ottenendo vaghe promesse (sul riutilizzo dei locali al piano terra dell'ex-convento delle Clarisse in favore degli artigiani) e un qualche interesse tra le file del centrodestra.
Oggi, dopo lo stillicidio di chiusure di botteghe d'arte e negozi storici (anche, e soprattutto, aperti con i fondi europei URBAN), la chimera delle notti bianche, la perdita di turismo di qualità, Lecce dovrebbe semplicemente convergere alla linea nazionale di tutela delle botteghe e dei negozi storici e destinare spazi in rioni o in strutture ad hoc dove poter fare l'arte, insegnarla e tenerla in vita.
Tutto ciò in attesa della prossima legiferazione regionale di tutela e regolamentazione dell'Eccellenza Artistica.
Quanto al Dott. Aguglia, sul mio blog può conoscere iniziative, recensioni ed interviste "illuminanti" su questo tema: Bruno Riganti, Paolo Berdini, Carlo Cellamare, Stefano Biagini, Sauro Prosperi, il Lungotevere di Tor di Nona a Roma, il Cortile del Maglio a Torino, il Palazzo Santoni a Jesi, SS. Cosma e Damiano a Venezia. Anche se "il Quotidiano" non ne parla, i leccesi devono sapere queste cose.
Inoltre, informo il dott. Aguglia che l'ex Caserma Cimarrusti (o "ex-convento dei Teresiani Scalzi") è destinata al restauro ed al riuso (così nel 2004 e nel 2008) quale seconda sede dell'Accademia di Belle Arti, il complesso dell'ex Ospedale dello Spirito Santo risulta già "cartolarizzato" a privati, l'ex-Convitto Palmieri (dove pure potrebbero aprirsi spazi per botteghe d'arte) è destinato a sede di Biblioteca Provinciale, Museo ed ISUFI (liberandosi, alle calende greche, l'ex-Collegio Argento). Il Liceo Musicale ed ex-Conservatorio Tito Schipa è, si, in comproprietà tra Comune e Provincia, ma nessuno ha la minima intenzione di farne alcunchè. L'annosa faida politica intorno all'ex-Istituto Margherita lascia marcire un palazzo in posizione strategica e dalle grosse potenzialità; sta solo un po' meglio l'ex Convento dei Teatini, fiore all'occhiello di qualsiasi centro storico italiano, utilizzato raramente per manifestazioni di un certo spessore. Lo sfruttamento dell'ex-convento dei Cassinesi (o meglio dei Gesuiti), è altro esempio sconfortante, così come la destinazione di 3'600'000 euro alle Officine Cantelmo, in assoluto l'apice, l'esempio di tutto quello che non dovrebbe essere fatto da politici e funzionari pubblici, che ad oggi ha prodotto una sfilata di moda, un paio di feste ad invito (anche col DJ Tony Rucola!), una pesca di beneficenza in stile parrocchiale ed un convegno (scialo di denaro fatto, tuttavia, mi si passi il calembour, con la miglior "cura del buon padre - o madre - di famiglia"...).
Baloccandosi da mesi con un disciplinare per il marchio De.Co. - che su internet già esiste - che, nel nome degli alti ideali, dà facoltà agli artisti di produrre qualità, ma non dice niente sul come e sul dove farlo.
Caro Aguglia, benvenuto sul Titanic: macchine avanti tutta, tanto a chi importa dell'arte?

1 commento:

  1. a chi importa dell' arte !!!!!!!!!!!
    Quanto vi do ragione.........www.maxicci.com

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